La città di Venaria Reale è l'unico comune piemontese a poter vantare sul proprio territorio la presenza di due distinte residenze sabaude, la Reggia di Venaria Reale e gli Appartamenti Reali di Borgo Castello, siti nel Parco Regionale La Mandria. Ci si può immergere nell'atmosfera di una corte del '700 o respirare la maestosità di uno dei più grandi parchi del Piemonte. Inoltre non ci si può dimenticare di esplorare i piccoli vicoli del Centro Storico progettato da Amedeo di Castellamonte, alla scoperta della gastronomia locale e i prodotti tipici come il Canestrello di Altessano, il Grissino Dolce e la Cioccolata.
La Città di Venaria Reale, l'Avta - Associazione Amici di Venaria Reale, il Consorzio La Venaria presentano il nuovo percorso turistico del borgo antico di Venaria. Dal 5 luglio 2013, grazie all'installazione di 9 Pannelli/Leggio nel centro storico sarà possibile conoscere il centro e le sue eccellenze: oltre ai testi in lingrua italiana, francese ed inglese, sarà possibile anche consultare un'audioguida attivabile su smartphone o tablet grazie alla tecnologia del QR Code posizionati sui pannelli. I pannelli sono dotati anche di Tag NFC (Near Field Communication) utilizzabili dai dispositivi di ultima generazione.
Se vuoi visitare in anteprima il centro storico cittadino, clicca sul link e guarda il nuovo documentario della Città di Venaria Reale
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Intorno alla metà del Seicento il duca di Savoia Carlo Emanuele II commissionò al primo architetto di corte Amedeo di Castellamonte i progetti per la realizzazione della Venaria Reale: plasmò il Borgo, la Reggia e i Giardini. La Reggia di Diana fu edificata tra il 1660 e il 1675, ma già nel 1693 Michelangelo Garove ebbe l'incarico di rinnovarne l'architettura secondo il gusto dell'epoca. I lavori di ampliamento furono ripresi nel 1716 da Filippo Juvarra in occasione della trasformazione del ducato in regno. Con il periodo francese la Venaria iniziò un lento ma inesorabile declino e dopo la Restaurazione l'intero complesso fu adibito per tutto l'Ottocento a caserma militare. La Reggia di Venaria è tra i siti dichiarati dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità".

Realizzato fra il 1667 e il 1690 su progetto di Amedeo di Castellamonte, fu concepito per sottolineare prospetticamente l'ingresso della Reggia attraverso la via Maestra (oggi via Mensa), congiungendo idealmente il borgo produttivo con la dimora nobiliare.

La Via Maestra (in origine Contrada Granda, oggi via Andrea Mensa) fu l'elemento urbanistico attorno al quale si basò la costruzione del borgo di Venaria, città scelta dal Duca di Savoia Carlo Emanuele II come residenza dinastica "di piacere e di caccia". Amedeo di Castellamonte concepì la Contrada Grande come asse stradale della città incentrato sulla prospettiva della Reggia di Diana. Gli edifici che vi si affacciano erano caratterizzati da un'uniformità estetica sobria e severa, con altezza e linee architettoniche costanti. Dal Seicento all'Ottocento le abitazioni ospitarono i dignitari di corte, le guardie del corpo di Sua Maestà e gli ufficiali dei reggimenti, protagonisti delle guerre di indipendenza italiane.
La Piazza risale come tutto il borgo alla seconda metà del Seicento. Amedeo di Castellamonte aveva concepito questo spazio come un'ampia area che interrompesse il lungo rettilineo della Via Maestra in due tratti, in modo da costituire una tappa scenografica intermedia prima della spettacolare apertura sulla Reggia. La piazza è dedicata all'Annunciazione di Maria, rappresentata dalle due statue poste sulle colonne al centro dei semicerchi che la compongono. La sua forma particolare ricorda il medaglione del Collare dell'Annunziata, simbolo del più antico e prestigioso ordine cavalleresco sabaudo.

Costruita dal Castellamonte e restaurata da Benedetto Alfieri a metà del Settecento, si trova in piazza Annunziata. Sopra il portale della Chiesa si trova l'iscrizione che ne indica le origini: "Nell'anno 1662 Carlo Emanuele II inaugurò i natali della nuova città sotto la protezione della natività della Vergine". Castellamonte aveva progettato anche un'altra chiesa gemella sulla parte opposta della piazza (l'attuale Ospedale), ma fu realizzata solo la facciata.
Situato tra via Pavesio e via XX Settembre, l'edificio è stato costruito come magazzino per la biada e il fieno (da qui il nome "Pagliere"). Nel 1765 fu menzionato ufficialmente come sede dell'Ospedale dei Cavalli e Magazzino dei Foraggi, mentre nel corso dell'Ottocento divenne sede della Scuola dell'Equitazione e d'Artiglieria. Nella sala del Cavallo sono visibili alcuni imponenti affreschi riguardanti l'anatomia e le malattie equine e la gittata dei cannoni, a testimonianza dei diversi utilizzi della Corte.

Il Palazzo, anche noto come "Infermeria Quadrupedi", risale al 1670 circa e rientrava nel progetto della Via Maestra dell'architetto di corte Amedeo di Castellamonte. Il piano terreno era adibito a scuderia. Di proprietà del Principe di Carignano Emanuele Filiberto di Savoia, ospitò i dignitari di corte e nel Settecento il II Reggimento della Guardia di Sua Maestà. In conseguenza del nuovo utilizzo vennero aggiunte altre due maniche, che lo trasformarono in un edificio a "corte chiusa". Dal 1818 divenne sede della "Regia Scuola di Veterinaria". Il 20 settembre 1823 qui nacque Michele Lessona, celebre cittadino di Venaria e pluridecorato Senatore del Regno.

Sul finire del XVI secolo, alcuni contadini di Altessano Inferiore si imbatterono nei resti di un'antica cappella campestre che venne attribuita al culto di S. Marchese, soldato romano dedicatosi all'evangelizzazione dei popoli piemontesi e martirizzato nel III-IV secolo. Gli scavi effettuati dalle autorità dell'epoca per il recupero delle spoglie del Santo (che dovevano essere conservate presso la cappella ritrovata) portarono alla luce un sepolcro con numerose ossa e un teschio che furono attribuiti a S. Marchese. La Cappella venne quindi ricostruita e gli altessanesi rimasero profondamente devoti al martire nel corso dei secoli.

La costruzione della Chiesa risale ai primi del Novecento e il suo stile riprende fedelmente i canoni del neogotico, impreziosito da decorazioni liberty. I tre rosoni a vetri cromatici, situati nelle nicchie della facciata hanno la funzione di diffondere la luce all'interno della chiesa, completata da quattro cappelle laterali e da quella del Santissimo. Tra le decorazioni figurative, spiccano i magnifici affreschi di dieci angeli, opera di Pietro Dalle Ceste, le eleganti statue della Madonna e di altri Santi. La alta torre campanaria risale invece agli anni Quaranta.
Ad Altessano si trova la Cappella di San Rocco, di impianto secentesco, che conserva un pregevole dipinto della stessa epoca opera di Melchior Mosea di Alpignano.
Originariamente situato presso la Reggia, fu inaugurato nel 1967 e ospita una moltitudine di piccoli tesori: dai siluri navali e non solo, ad altri interessanti cimeli della marina d'epoca. Ha sede in via Picco 24 ed è gestito dalla sezione locale dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia.
Aperto tutti i pomeriggi dalle 15,30 alle 18,30, ingresso gratuito. Previo appuntamento al 3391295371 è possibile la visita anche in altri orari.
www.anmivenaria.it/menu/museo.htm